L'Anoressia Nervosa è caratterizzata da una severa restrizione alimentare secondaria ad un'eccessiva preoccupazione per le forme corpe corporee, un'intensa paura di ingrassare e un ricerca ossessiva della magrezza.
Il termine “anoressia” (dal greco “an” – prefisso negativo – e “orekteo” – ho appetito) può apparire fuorviante poiché la sensazione di fame delle pazienti è in realtà molto forte.
In un primo tempo la restrizione è difficile e porta a poche ricompense, ma il consenso sociale che enfatizza la magrezza aiuta la persona a proseguire. Dopo un primo periodo di severa restrizione segue un periodo di “benessere” in cui si è più energici e vitali - “luna di miele”. La perdita di peso può essere fortemente rinforzante soprattutto per chi ha scarsa sicurezza in sé e una bassa autostima. Con il proseguire del digiuno e della perdita di peso, l’iniziale sensazione di benessere ed euforia lascia spazio ad ansia e depressione; emerge una vera e propria ossessione per il cibo: il soggetto in restrizione diventa un affamato cronico, una fame che coinvolge sia corpo che mente.
La persona diviene terrorizzata alla sola idea di perdere il controllo e di aumentare di peso, entrando così in un circolo vizioso che perpetua i comportamenti disfunzionali, a volte letali. E' come se l’anoressia si palesasse in una “voce” che premia il controllo estremo e punisce anche la minima trasgressione.
La malattia diventa unica compagna di viaggio, non è più altro da sé ma è parte integrante della persona che ne diventa dominata.
“C’è una parte di me che sa che sono sottopeso, ma quella parte è silenziosa..
è così difficile sentirla”