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CAMPANELLI D'ALLARME

Come riconoscere la presenza di un disturbo alimentare? 

 

I campanelli d'allarme di un disturbo alimentare possono presentarsi in modo diverso da una persona all'altra. Di seguito riportiamo alcuni campanelli d’allarme e segnali che potrebbero indicare la presenza di un disturbo alimentare riportati dal Ministero della Salute, all’interno del documento “Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione: Raccomandazioni per i familiari” pubblicato il 26 marzo 2018.

Ci teniamo a sottolineare però come questi campanelli vadano usati con cautela, come possibili segnali di una sofferenza che dovrebbero portare le persone che li notano ad approfondire la situazione, chiedendo aiuto e consiglio a professionisti/e esperti/e. 

I campanelli possono riguardare:

alimentazione evitamento dei pasti, restrizione alimentare, eliminazione di alcune categorie di cibi, episodi di abbuffata

emotività rabbia, tristezza, sbalzi d'umore, ansia, isolamento sociale

esercizio fisico eccesiva dedizione all’esercizio fisico per perdere peso

immagine corporea insoddisfazione estetica, controllo frequente del peso e della forma corporei, preoccupazione per la propria immagine corporea.

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ANORESSIA NERVOSA E BULIMIA

I sintomi anoressici e bulimici sono la manifestazione di un dolore radicato nella persona che per esprimersi utilizza il linguaggio del cibo e del corpo. Per alcuni, la preoccupazione riversata sul cibo diventa un modo per riuscire ad acquisire il controllo su un aspetto della propra vita.

Sebbene possa avere inizio come un semplice mangiare un po' più o meno del solito, il comportamento può divenire ben presto un circolo vizioso che esula dal controllo dell'individuo e prende il sopravvento sulla sua vita.

I due segnali generali riconosciuti come campanelli d’allarme dei DCA comprendono:

- il concentrare l'attenzione in modo eccessivo sul cibo, sulle calorie e sul peso, cercando di ridurre l'introito calorico;

- il dedicarsi all'attività fisica non per passione ma con lo scopo di perdere peso, senza affiancare a questa pratica un'alimentazione adeguata.

 

 Chi soffre di BULIMIA NERVOSA presenta episodi di iperalimentazione (consumo di elevate quantità di cibo), seguiti da comportamenti purgativi (induzione del vomito e impiego di lassativi), digiuno o esercizio fisico eccessivo, al fine di compensare l'eccesso di cibo iniziale.

Il normopeso nasconde un'intensa paura di ingrassare e un'immagine corporea distorta, paragonabili all'Anoressia. La vergogna e il disgusto per questa condizione porta a nascondere i comportamenti disfunzionali e ad isolarsi.

 I piccoli segnali da non sottovalutare nella bulimia nervosa sono:

  • Mangia tanto e spesso fuori orario.
  • Mangia in fretta e molto voracemente.
  • Si alza spesso di notte per mangiare.
  • Spariscono dalla dispensa cibi che vengono poi ritrovati in posti insoliti.
  • Subito dopo mangiato, si sente in colpa, ha crisi depressive.
  • Spesso, dopo mangiato, si chiude in bagno e si procura il vomito.
  • Fa un uso ingiustificato di lassativi.
  • Presenta alle volte mani e piedi più o meno gonfi.
  • Si stanca facilmente.
  • Accusa un senso generale di spossatezza.
  • Scomparsa in breve tempo di grandi quantità di cibo o presenza di una quantità elevata di zioni o contenitori alimentari vuoti.
  • Prove evidenti di comportamenti purgativi, tra cui andare in bagno dopo i pasti, presenza di suoni e odori tipici del vomito o la presenza di confezioni di lassativi o diuretici.
  • La persona indossa abiti larghi per nascondere il corpo.
  • La persona utilizza gomme da masticare, collutorio o mentine in modo eccessivo.
  • Soffre di mal di testa.
  • Dice di avere «la pancia gonfia» e di essere perseguitato dalla nausea.
  • Ferite e/o callosità sul dorso delle mani, dovute al tentativo convulso di autoindurre il vomito.
 
 

L'ANORESSIA NERVOSA è invece caratterizzata da una forte restrizione alimentare. Sia l'aspetto che il funzionamento dell'organismo possono presentano alterazioni evidenti nelle persone che ne sono affette (vedi la sezione "danni da restrizione").

Nella fase iniziale, i segnali che caratterizzano questo disturbo sono difficili da captare e riconoscere, poiché lo sviluppo è graduale. L'inizio può essere rappresentato dalla riferita voglia di mettersi a dieta ma nel momento in cui il disturbo prende il sopravvento, la preoccupazione per il peso inizia ad intensificarsi. Si crea così un circolo vizioso: più la persona perde peso, maggiori sono la preoccupazione e l'ossessione per il peso.

 

 I segnali da non sottovalutare sono i seguenti:

  • perdita di peso considerevole
  • la persona tende ad indossare indumenti larghi per nascondere la perdita di peso
  • la persona manifesta una preoccupazione per il cibo, la dieta, il conteggio delle calorie, ecc.
  • la persona rifiuta di mangiare determinati alimenti, come carboidrati o grassi
  • la persona evita i pasti o di mangiare di fronte ad altre persone
  • la persona prepara pasti elaborati per gli altri ma rifiuta di mangiarli
  • la persona lamenta problemi di stitichezza o dolore allo stomaco
  • la persona nega che l'estrema magrezza sia un problema
  • mangia pochissimo e alcuni cibi. evita carne, zuccheri, cibi che possano fornire calorie
  • insiste per prepararsi il mangiare da sé
  • rifiuta ogni tipo di grasso e condimento
  • lascia nel piatto molti scarti
  • spezzetta il cibo in pezzi piccolissimi
  • mangia molto lentamente
  • beve molta acqua
  • si lamenta spesso del suo aspetto “grasso” e si irrita quando gli altri non confermano la sua sensazione. vedono grasse alcune parti del corpo soprattutto cosce e fianchi
  • si pesa in continuazione
  • pratica attività fisiche in modo ossessivo
  • un’amenorrea superiore ai tre mesi
  • dolori addominali, intolleranza al freddo, colorazione gialla della cute
  • gonfiore delle ghiandole salivari
  • sbalzi improvvisi di umore ed energia vitale
  • incremento di attività fisiche più frenetiche.

 

 Riconoscere i segnali e i sintomi di un disturbo alimentare è il primo passo per ottenere l'aiuto necessario. I disturbi del comportamento alimentare sono curabili e, grazie al giusto trattamento e a un debito sostegno, la maggior parte delle persone che ne soffre può riuscire a riprendere il controllo della propria vita.